Sinodalità quotidiana

Sinodalità quotidiana

Maggio 20, 2020 Off Di Parrocchia SS. Anna e Gioacchino

«La sinodalità ha un respiro largo e complesso. Scaturisce dal crogiuolo dei rapporti che costituiscono ciascuna Chiesa locale in se stessa e in relazione alle altre Chiese particolari» 

(don Massimo Naro).

L’esperienza viva di due giovani coppie ci testimonia cosa significhi per loro “sinodalità”, in altre parole “essere Chiesa insieme”.

L’esperienza della pastorale giovanile vicariale (EVG), della pastorale familiare vicariale e diocesana e del gruppo diocesano dei catechisti, ci ha permesso di sperimentare in questi ultimi anni la sinodalità ecclesiale, necessaria nella chiesa di oggi, e che in questi tempi di coronavirus si è rivelata una forza in più! Abbiamo potuto conoscere e frequentare giovani e famiglie appartenenti ad altre comunità parrocchiali, legati dal nostro stesso desiderio di vivere l’amore per Gesù che si manifesta anche nell’amicizia e nella condivisione di vita.  Nelle giornate trascorse insieme, ci siamo conosciuti meglio e abbiamo spezzato la Parola: pregando, cucinando e mangiando, scoprendone tutta la bellezza, sotto l’aspetto sia umano che spirituale.  È bello stare insieme, superare le “frontiere parrocchiali” che a volte sembrano inviolabili, quasi una barriera che impedisce di guardare il volto bello della chiesa unita; è bello poter contare su persone che vivono in altri quartieri, senza preoccuparci di dover per forza “fare qualcosa” ma solo gustare il calore di un abbraccio, che è necessario oggi più che mai. Infatti, in questi tempi in cui abbiamo continuato a lavorare, fare acquisti, dedicarci ai nostri interessi, quello che ci è mancato è stato proprio il calore e la vicinanza fisica delle persone che fanno parte della nostra “famiglia”: una “famiglia allargata” che comprende non solo i vincoli di parentela e di amicizia, ma anche l’essere Chiesa, casa tra le case. 

Mirko & Francesca


“Amatevi l’un l’altro, come lui ha amato voi e siate per sempre suoi amici… e quello che farete al più piccolo tra voi, credete lo avete fatto a lui”. Così inizia il canto “ti ringrazio mio Signore”. La musica siamo noi. In parrocchia la cantiamo tutti insieme e ci dona gioia. La musica è una fortuna, perché la possiamo condividere, perché ci fa cogliere un significato e ci colpisce, donandoci un tripudio di emozioni. Basti pensare ad un orchestra ; tutte quelle persone grazie all’armonia del suono dei loro strumenti all’unisono riescono a creare e donare emozioni. Ecco, è l’unione, che riesce a creare armonia… come in un gruppo di amici. Se c’è questo, c’è gioia e tutti camminano uniti e felici… ma tutto questo non può essere completo senza un direttore d’orchestra. Chi è il nostro direttore d’orchestra? Dove troviamo la nostra guida? La risposta è semplice: il più grande esempio di amicizia è Gesù… lo ritroviamo nella figura dei nostri presbiteri, loro sono i nostri direttori d’orchestra. Un’ altra cosa fondamentale, che non può mancare per creare l’armonia d’insieme è lo spartito… Senza quello un’ orchestra non può essere armonica e coordinata, perché non ci sarebbe l’ “interpretazione”. Lo stesso vale per noi con la Bibbia, che ci fa capire il fine dell’amicizia. Tutto questo, unito insieme, suscita in noi una cosa meravigliosa e importante: l’ascolto!

Luca & Sabrina

Per un approfondimento:

Intervista al teologo Piero Coda sulla sinodalità. Clicca qui!