Il Santo 2.0: Carlo Acutis

Il Santo 2.0: Carlo Acutis

Ottobre 6, 2020 Off Di Mirko & Francesca

Il prossimo sabato (10 ottobre) ad Assisi, sarà proclamato beato Carlo Acutis, un ragazzo della generazione millennial, quella dei giovani nati a cavallo dell’era di internet, alcuni infatti lo definiscono il santo 2.0. 

Carlo è il santo con la felpa, i jeans e le scarpe da ginnastica e ci mostra che davvero la santità è alla portata di tutti! È nato a Londra da una famiglia benestante il 3 maggio del 1991, è vissuto a Milano ma amava recarsi spesso ad Assisi, dove i genitori avevano una casa. Nonostante la sua famiglia non era “praticante”, sin da bambino ha mostrato uno spiccato interesse verso Gesù e Maria. A quattro, cinque anni amava raccogliere i fiori per offrirli poi alla madre del Signore in chiesa. È stato un bambino molto curioso, la madre racconta che faceva domande alle quali non era in grado di rispondere e per questo ha intrapreso un percorso di studi teologici che l’hanno portata anche ad avvicinarsi a Dio. Carlo era così: travolgente ed entusiasmante con chi gli stava attorno, tanto che amici, parenti e sconosciuti incuriositi dalla sua fede volevano vivere loro stessi la sua gioia. A sette anni fa la sua prima comunione, ricevendo una dispensa dal Vescovo perchéconsiderato straordinariamente maturo e profondo per la sua età e da qual momento lui e il Signore saranno inseparabili! A 11 anni il suo parroco gli chiede di diventare catechista, ma presto si rende conto che non tutti condividono il suo amore per il Signore. Senza darsi per vinto, decide di girare l’Europa, insieme ai genitori, alla ricerca dei miracoli eucaristici e al suo ritorno prepara una mostra per cercare di coinvolgere i suoi ragazzi, ma il risultato è oltre le sue aspettative: la mostra va nei cinque continenti!

Accanto al suo straordinario amore per il Signore, c’era una vita “ordinaria”: amava stare con i suoi amici, era appassionato di informatica e cercava di aiutare gli altri, curandosi dei loro bisogni, anche materiali.

Il 12 ottobre del 2006 muore improvvisamente a causa della leucemia fulminante. Il giorno del suo funerale la mamma racconta che ci sono moltissime persone che non conosce, di diverse età, religione, classe sociale e nazionalità, tutti che si descrivevano amici di Carlo: la sua fama di santità è già nell’aria. 

Abbiamo descritto di Carlo alcuni degli episodi che ci hanno colpito. Pensando alle storie dei santi, spesso ci vengono in mente miracoli ed effetti speciali, Carlo invece ci appare come un ragazzo normalissimo che faceva quello che fanno tutti i ragazzi della sua età, solo che ha preso sul serio il Vangelo e l’ha vissuto in maniera originale. 

Don Gianfranco, il parroco di Carlo Acutis, racconta che in Chiesa notava spesso la presenza di un bambino di soli nove anni che sedeva da solo davanti al tabernacolo, accostatosi gli chiede: «ma tu ogni tanto ti raccogli qui a pregare davanti all’eucaristia?» e Carlo risponde: «si, perché questo mi consente di essere leggero di fronte a tutto quello che la vita mi chiede. In casa con la mia attenzione, a scuola… Ma sopratutto a me piace imparare come si sta con gli altri. Per me pregare è accumulare questo stile».

Il cammino della santità non è per pochi eletti, ma neanche per chi ha smesso di sognare; il sentiero è aperto a chi come Carlo, fissa con determinazione e amore lo sguardo su Gesù, per apprendere lo stile del Signore, anzi per spargere nel mondo il suo profumo.