
La reliquia nella cappella del Santissimo. Intervista a don Angelo.
Don Angelo, ci troviamo qui nella Cappella del Santissimo del Centro Ecumenico di Lavinio, e abbiamo di fronte a noi la reliquia della beata suor Maria Gabriella. Vorremo sentire da lei e dalla sua memoria storica come questa santa sia arrivata alla nostra comunità parrocchiale, per cui le faremo alcune domande.
Come è arrivata questa reliquia qui al Centro Ecumenico? Ci racconta la storia?
Cercavamo qualcosa che ci aiutasse a dare importanza alla decisione che avevamo preso di fare un Centro Ecumenico, legato alla Parrocchia. Quasi per caso, nel Monastero Trappista di Frattocchie, abbiamo saputo che era aperta la causa di beatificazione di Suor Maria Gabriella Sagheddu, monaca trappista che aveva offerto la vita per l’Unità dei Cristiani e abbiamo contattato il padre Paolino Beltrame Quattrocchi, che era postulatore della causa di beatificazione.
Grazie a lui abbiamo saputo che, quando è stato esumato il corpo in vista della beatificazione, si è deciso di estrarre il cervello per inviarlo, come reliquia, a Dorgali (Nuoro) in Sardegna, la parrocchia dove era stata battezzata. Una scheggia di questo intervento era stata salvata dalla madre badessa di Vitorchiano e… poi offerta alla nostra comunità come reliquia.
Perché proprio la Beata Maria Gabriella e cosa significa la frase “ut unum sint” sopra la reliquia?
La sua reliquia per noi è un dono, proprio perché aveva offerto la sua vita per l’Unità dei Cristiani, come dice Gesù “affinché siano una cosa sola”. Bisogna dire che Maria Gabriella era sanissima, non aveva nessuna malattia. Ma avendo sentito che i cristiani erano divisi, decise di offrire la sua vita per loro unità. Solo al momento in cui la sua madre badessa le concesse il “permesso” (quasi come segno di obbedienza), si ammalò di tubercolosi e ricoverata all’ospedale del Santo Spirito a Roma, offrì la sua vita per quel fine. Ci sono lettere che dall’ospedale scrisse a sua madre e alla badessa, che testimoniano questa sua volontà e desiderio.
Lei conosce qualche grazia o dono straordinario avvenuto per sua intercessione?
Io posso raccontarvi qualche grazia o fatto straordinario, concesso dopo le preghiere fatte davanti alla reliquia che abbiamo sotto l’Altare della Cappella del Santissimo, nella nostra parrocchia. Ricordo benissimo una coppia di giovanissimi sposi che pregava per il figlio (molto piccolo), che doveva essere operato per un tumore alla testa. Il bambino era ricoverato nell’ospedale del Bambin Gesù a Roma e… al momento dell’intervento programmato, non si fece, perché non aveva più il tumore.
Ricordo benissimo un altro episodio accaduto ad un giovane, che ebbe un grave incidente in moto nella rotonda di Ostia (alla fine della Cristoforo Colombo). Una sera ho incontrato quasi per caso due persone venute a parlare con don Gianni per cercare una parola di conforto e di incoraggiamento, poiché il figlio di uno di loro era in gravi condizioni a seguito di un incidente. Ci siamo ritrovati insieme a pregare davanti alla reliquia della beata Gabriella. Il giorno dopo dovevo andare al San Camillo per visitare un giovane della Parrocchia e ho portato con me l’Olio degli Infermi, pensando di poter trovare quel giovane dell’incidente. Non è stato facile trovare il reparto e ho pure avuto difficoltà per entrare in terapia intensiva. Grazie ad un infermiere sono riuscito e ho potuto amministrare, con la forma breve, l’Olio degli Infermi. Erano diversi giorni, non saprei quanti, che quel ragazzo non manifestava segni di vita, era in coma profondo. Uscendo ho chiesto all’infermiere: « Diciamo una preghiera insieme ». Dopo un Gloria al Padre, ho aggiunto: « Beata Maria Gabriella, prega per lui ». Dopo circa un’ora, arrivando a casa, don Gianni mi ha subito informato che aveva telefonato l’amico venuto il giorno prima con il padre del giovane, per dire che aveva ripreso conoscenza. Ha subìto diversi interventi, ma ha ripreso il lavoro (è un ingegnere) e un anno dopo è venuto con i genitori per vedere dove aveva pregato per lui suo padre con l’amico: lì davanti alla reliquia della Beata.
Due sono i suggerimenti di don Angelo. Recarci in pellegrinaggio presso il monastero di Vitorchiano, dove si può pregare davanti al corpo della Beata, deposto in un’urna sotto l’Altare della Cappella a Lei dedicata. Inoltre, contattare la postulatrice della causa di canonizzazione, sr. Gabriella, sorella del monastero di Vitorchiano, per conoscere qualche cosa in più di questa santa.
Caro don Angelo grazie per questa testimonianza.
Aspettateci alla prossima puntata!
Monastero delle trappiste di Vitorchiano Tomba della beata Maria Gabriella Cappella del Santissimo al Centro Ecumenico