
Ut Unum Sint
Fra pochi giorni avrà inizio la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Siamo invitati a prendere atto delle divisioni all’interno della Chiesa e a trovare nuove forme di dialogo con le altre confessioni cristiane.
Le parole di Gesù – Perché tutti siano una cosa sola -, diventano per noi un monito da tradurre in impegno quotidiano.
Oggi vi proponiamo l’ascolto di un brano che ha proprio questo titolo: Ut Unum Sint, del compositore inglese Matthew Martin (1976).
Il testo, in inglese e latino, riprende il brano del Vangelo di Giovanni in cui Gesù, poco prima della sua Passione, si rivolge al Padre chiedendogli di custodire i discepoli affinché non si disperdano.
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Alla luce del tema scelto per quest’anno dalla Commissione Internazionale del Pontificio Consiglio dell’Unità dei Cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese – “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Gv, 15, 5-9) -, la parte centrale del brano musicale è particolarmente suggestiva: i suoni precipitosi dell’organo sembrano rappresentare gli “strappi” e i conflitti tra i Cristiani, in contrasto con la perentorietà delle parole, sempre più forti e decise – UT UNUM SINT – come a volerci ricordare che, nel nostro impegno per costruire l’unità, possiamo riuscire a sovrastare il disordine solo rimanendo saldi nell’amore di Cristo, perseveranti nella fede e accoglienti con i fratelli.