Alle origini dell’ottavario per l’ecumenismo

Alle origini dell’ottavario per l’ecumenismo

Gennaio 21, 2021 Off Di Anna & Filippo

“In questi mesi di dolore e di grande bisogno abbiamo visto moltiplicarsi la solidarietà. Molti si sono uniti alle nostre comunità per dare una mano, per farsi vicino a chi aveva bisogno di cibo, di amicizia, di nuovi gesti di vicinanza, pur nel rispetto delle giuste regole di distanziamento. Sentiamo il bisogno di ringraziare il Signore per questa solidarietà moltiplicata, ma vogliamo dire anche grazie a tanti, perché davvero scopriamo quanto sia vero che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (cfr. Atti 20,35).”

Questo è solo un piccolo pensiero ritagliato dalla Lettera ecumenica, in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio 2021 a firma di Mons. Ambrogio Spreafico, Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, Mons. Polykarpos Stavropoulos, Vicario Patriarcale della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta e dal Pastore Luca Maria Negro, Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. 

Ogni anno, infatti, in questa speciale settimana ci si ritrova insieme a pregare perché “Tutti siano una cosa sola”. L’ecumenismo (parola di origine greca, che significa casa comune), infatti, altro non è che quel complesso di progetti e sforzi per l’unità dei cristiani. In questi duemila anni di storia la Chiesa ha subito una divisione al suo interno, che ha portato alla separazione in varie confessioni cristiane (tutte centrate su Gesù il Cristo): ortodossi, protestanti o evangelici e cattolici. 

Il primo ottavario di preghiera, in forma simile all’attuale, nacque su iniziativa di due ministri in relazione epistolare tra loro: l’inglese Spencer Jones, anglicano, e l’americano Paul James Francis Wattson, episcopaliano (anglicano americano). Nell’anno 1907, il rev. Jones suggerì l’istituzione, per il 29 giugno di ogni anno, di una giornata di preghiera per il ritorno degli anglicani, e di tutti gli altri cristiani, all’unità con la Sede Romana. L’anno seguente Wattson ampliò l’idea, proponendola in forma di un’ottava allo scopo di domandare a Dio “il ritorno di tutte le altre pecore all’ovile di Pietro, l’unico pastore”. È precisamente a questo anno (1908) che viene fatta risalire convenzionalmente la nascita ufficiale dell’attuale settimana che va dal 18 al 25 gennaio ed è compresa tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo, assumendo così un profondo significato simbolico.

Durante il Concilio Vaticano II, iniziato da Giovanni XXIII e concluso nel 1965 sotto la presidenza di Paolo VI, furono invitati come “delegati fraterni” membri autorevoli delle Chiese separate, inoltre, uno dei nove decreti prodotti dal lavoro conciliare dei vescovi, assistiti dai consulenti teologici, è dedicato specificamente all’ecumenismo: Unitatis Redintegratio (Il ristabilimento dell’unità).

Il decreto definisce il movimento ecumenico come «l’insieme di attività e iniziative che, a seconda delle varie necessità della Chiesa e opportunità dei tempi, sono suscitate e ordinate a promuovere l’unità dei Cristiani». 

Il tema scelto per questo 2021 dalla Commissione Internazionale del Pontificio Consiglio dell’Unità dei Cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, tratto dal Vangelo di Giovanni, è: “Rimanete nel mio amore, produrrete molto frutto” (Gv 15,1-17).

La nostra comunità parrocchiale è nota anche come “Centro ecumenico” (vedi l’intervista a don Vittorio e don Angelo). Questo non è solo un titolo, ma nasce dal desiderio di offrire un luogo di preghiera, di silenzio, di riflessione e di incontro. Infatti la costruzione della nostra chiesa, 42 anni fa, sboccia dall’idea di trasformare in vita e speranza il “triangolo di morte” dei tre cimiteri monumentali della seconda guerra mondiale presenti sul nostro territorio: quello inglese, quello americano e quello tedesco. Proprio in questi luoghi sono sepolte persone di diverse confessioni cristiane e, al di là delle specificità, il nostro centro ecumenico desidera donare ospitalità e senso di famiglia, mettendo al primo posto la Parola di Dio, anche oltre agli arredi e ai simboli, che non vogliono indicare confini distinti. Dare la possibilità a tutti di trovare un luogo del cuore, trovare Dio, trovare amore.

Per il sussidio:

https://ecumenismo.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/32/2020/11/03/SPUC-2021-testo-CEI.pdf

Video della preparazione del sussidio del 2021

Lettera ecumenica integrale:

https://www.chiesacattolica.it/viviamo-e-celebriamo-la-nostra-unita-nella-preghiera-comune/

Il materiale di questo anno è stato preparato dalla Comunità monastica femminile svizzera di tradizione riformata di Grandchap: 

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2020-12/svizzera-grandchamp-unita-cristiani-meditazioni.html

Vedi anche questo articolo di Mirko e Francesca nel nostro sito.