I luoghi di Gesù

I luoghi di Gesù

Marzo 5, 2021 Off Di Anna & Filippo

Questo vuole essere un viaggio, di quelli che ora non possiamo più fare fisicamente, ma che possiamo ancora incominciare spiritualmente. Vogliamo “vedere” i luoghi che Gesù ha calpestato, non come semplici territori, ma come quelli percorsi da Gesù. In questo viaggio virtuale ci aiuteranno i vangeli, per scoprire i luoghi dove Lui ha posato i suoi occhi e per riuscire a vedere in modo diverso e nuovo il tempo di quaresima che stiamo vivendo.

Il deserto

L’esperienza deve essere stata profonda, come profondo è il deserto di Giuda, lungo circa 80 km e largo 30. Questa zona non è una sconfinata distesa di sabbia come si potrebbe credere, ma un cumulo di pietra calcare e terra, capace di ritenere pochissima acqua piovana e per questo così brulla e secca. Infatti, la Bibbia la definisce “una terra senz’acqua”, ma la sua visione colma di stupore per la singolare bellezza, quando rocce imponenti lasciano spazio al nulla di grotte e caverne. Valli profonde nascondono sorgenti che fanno fiorire nell’aridità macchie di vita e di freschezza. Delle greggi, anche qualche carovana di beduini, qualche uccello o sciacallo sono gli unici abitanti di questa regione infuocata e inospitale. Poi il suo silenzio totale, unico.

Gesù visse qui le sue tentazioni, all’inizio della sua vita pubblica: siamo capaci di stare in silenzio e a fare “deserto” da tutto il frastuono di ogni giorno?

Il Monte Tabor

È una splendida e isolata montagna, con un’altezza di 588 m sopra il livello del mare. La sua forma, i suoi particolari, la sua verdeggiante vegetazione e il suo splendido panorama ne fanno una montagna, in sostanza, unica in Terra Santa. La tradizione più antica e i Padri della Chiesa collocano sul Tabor la scena della Trasfigurazione. Su questo monte sono stati ritrovati resti di tre chiese bizantine. I Francescani poi nel 1631 costruirono un piccolo convento con una modesta chiesina. Nel 1924 il suo terreno duro e forte divenne la base su cui costruire l’attuale basilica. Sulla sua facciata sono rappresentate le tre tende di cui ci racconta il Vangelo.

Riusciamo a godere della luce di Gesù, del suo stare con lui, per essere testimoni della luce?

Tempio di Gerusalemme

A partire dal 19 a.C., Erode il Grande diede inizio a lavori di ampliamento del Secondo Tempio di Gerusalemme, che terminarono nel 64 d.C. e ne risultò un’opera veramente grandiosa. Il tempio era il cuore della Città santa e il luogo sacro per eccellenza. Il Monte del Tempio di Gerusalemme si eleva a un’altezza di 740 mt sul livello del mare. Le mura che lo circondano hanno forma trapezoidale i cui lati misurano rispettivamente 470 mt a est, 488 mt a ovest, 280 mt a sud e 315 mt a nord. L’intera area si estende su uno spazio di 145 mila metri quadri e occupa circa 1/6 della città antica di Gerusalemme. Nella tradizione ebraica il Monte del Tempio coincide con il Monte Moriah dove quasi 4 mila anni fa, messo alla prova dal Signore, Abramo stava per compiere il sacrificio di Isacco, suo figlio (Genesi 22,2-13). Abbiamo testimonianza nei Vangeli che Gesù si recò più volte al tempio: ancora neonato, e poi da adolescente.

Esso rappresenta per eccellenza il luogo dell’incontro con Dio : abbiamo mai avuto un nostro luogo privilegiato per incontrare Gesù?

Pozzo della samaritana

La località ove si trova il pozzo della Samaritana è l’area dell’antica Sichem. Il monte Garizim è proprio quello di cui la samaritana parla con Gesù. Ha pendii dolci e un largo pianoro ma quello che più stupisce e la sua incomparabile vista panoramica su tutta la Palestina: lo sguardo spazia dalle colline di Galaad al mar Mediterraneo e dai colli della Galilea ai monti della Giudea. La zona della Samaria era una zona fertile, ricca di alberi e frutti selvatici. I suoi corsi d’acqua apparivano particolarmente dolci. Gli zar russi, all’inizio del 1900 si erano offerti di costruire un tempio attorno al pozzo ma, come è visibile ancor oggi, si innalzarono solo i muri perimetrali perché la rivoluzione sovietica li depose nel 1917. Oggi i pellegrini, per scendere nella cripta e bere della stessa freschissima acqua, passano in mezzo a questo tempio-fantasma.

Su i suoi bordi Gesù si sedette, stanco com’era del viaggio e chiese a una donna samaritana: “Dammi da bere!”. Siamo veramente assettati dell’acqua che ci da vita di Gesù?

La resurrezione di Lazzaro il suo sepolcro

Lazzaro e le sue sorelle vivevano a Betania a circa due miglia dal crinale sud-est del Monte degli Ulivi sulla strada che conduce da Gerusalemme a Gerico. Non possiamo certo dimenticare che il monte degli Ulivi segna l’ultima strada fatta da Gesù e per questo era ed è molto caro ai cristiani. Ma, vicissitudini storiche, nei secoli, hanno ostacolato anche il semplice peregrinare fino al sepolcro di Lazzaro perché in quella zona vi fu costruita una moschea. Solo i francescani della Custodia della Terra Santa tra il 1566 e 1575 ottennero il permesso di accedere al sepolcro, scavando un passaggio. Questo tunnel si utilizza ancora oggi. Solo nel 1954 si edificò l’attuale santuario con forma di mausoleo, la pianta è a croce greca e una cupola che svetta da un ottagono. I bracci sono decorati da lunette in mosaico, in cui si vedono le scene evangeliche più importanti in riferimento a Betania: il discorso di Gesù e Marta; l’accoglienza delle due sorelle dopo la morte del fratello; la resurrezione e la cena in casa di Simone il lebbroso.

Betania contiene nel suo nome la parola “casa” (bet) e rappresenta il luogo più vicino ad una casa per gli anni del pellegrinare di Gesù: siamo mai riusciti a far spazio a Gesù perché lui possa trovare una casa nel nostro cuore?

  1. Ci auguriamo e VOGLIAMO SPERARE che questo viaggio virtuale, possa presto trasformarsi in uno vero per percorrere insieme e come comunità parrocchiale le strade che realmente Gesù ha solcato…