
Catechista
Il 10 Maggio Papa Francesco ha istituito il ministero laicale del catechista, attraverso il Motu proprio “Antiquum ministerium”. Non è la prima volta che la Chiesa riconosce un carisma che lo Spirito dona ai fedeli. Già Paolo VI istituì il ministero del lettorato e dell’accolitato con i quali attuava la riforma liturgica secondo la quale i fedeli partecipano alla liturgia in forma attiva. Papa Francesco continua su questa strada, investendo i laici di un ministero che li impegna in modo particolare nell’annuncio del Kerygma (cioè del messaggio di salvezza) e nell’approfondimento della parola di Dio.
Questo ministero, spiega il Papa, non è una novità. Esso trae la sua origine nel Nuovo Testamento. L’apostolo Paolo lo cita tra i carismi donati dallo Spirito Santo alla Chiesa. Forse nel nostro periodo storico, si è percepita la necessità di riscoprirlo, al fine di permettere ai laici di essere parte integrante della Chiesa superando così anche quel clericalismo che soffoca l’iniziativa dei battezzati. Qualcuno potrebbe dire che fare il catechista è qualcosa che si è sempre fatto in tutte le parrocchie. Questo è vero, ma con l’istituzione del ministero si è voluto creare un servizio preciso. È come se la Chiesa riconoscesse ad alcune persone il dono del carisma della catechesi e le conferisse un determinato ruolo all’interno della comunità. Questa lettera apostolica è lo sguardo che Papa Francesco ha sul catechista. Per il pontefice infatti: “Il catechista è un cristiano che porta in sé la memoria di Dio, si lascia guidare dalla memoria di Dio in tutta la sua vita, e la sa risvegliare nel cuore degli altri”.