
52° Congresso Eucaristico internazionale a Budapest
Si è appena concluso il 52° Congresso Eucaristico internazionale a Budapest.
I congressi eucaristici, nella Chiesa cattolica, sono manifestazioni pubbliche e solenni che hanno lo scopo di promuovere la devozione, il culto e la conoscenza dell’Eucaristia, caratterizzati da celebrazioni eucaristiche solenni (centro e culmine dei congressi), riunioni di preghiera, adorazione prolungata davanti al santissimo Sacramento, processioni per le vie della città, sessioni di catechesi, incontri di studio e conferenze su temi legati all’Eucaristia.
Ma facciamo un passo indietro. Il 23 aprile 2020 la sala stampa della Santa Sede comunicava che a causa dell’emergenza Covid 19 e delle possibili conseguenze sugli spostamenti e le aggregazioni dei fedeli il Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest 2020 (programmato dal 13 al 20 settembre) sarebbe stato posticipato a settembre 2021.
La scelta di tenere il 52° Congresso a Budapest, avviene dopo un lungo lavoro e il presidente del Pontificio Comitato. S.E. Mons. Piero Marini, lo spiega con queste parole:
«Dopo aver celebrato il 51° Congresso a Cebu, in uno spazio umano relativamente povero perché collocato ai margini del mondo del benessere ma ricco di fede, per la prossima statio orbis viene coinvolta una grande città dell’Europa dove la fede cristiana sembra aver esaurito la sua spinta vitale. Per questo la Chiesa – nel cambiamento epocale che la coinvolge – è chiamata ad esercitare la sua vocazione profetica riproponendo le logiche che maturano nella celebrazione domenicale dell’Eucaristia».
A Budapest si era già tenuto il 34° Congresso, ma in un contesto sociale completamente diverso e per altro alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Le esigenze attuali, invece, per il Pontificio Comitato sono risultate essere completamente differentie si sono ritrovate pienamente nella scelta del tema del Congresso: “Sono in te tutte le mie sorgenti” (tratto dal Salmo 87,7). Vi invitiamo a leggere il documento base attraverso questo link, per confermare la nostra fede di credenti e approfondire la comunione con Cristo e con tutti i fratelli grazie alle testimonianze di carità verso i più poveri, gli ammalati e gruppi etnici che vivono in disagio sia economico che umano.
Altra caratteristica speciale di questo Congresso Eucaristico è stata l’apertura all’ecumenismo attraverso varie manifestazioni culturali e con la partecipazione di alcuni patriarchi delle chiese Orientali.
La scenografia in cui papa Francesco ha celebrato la santa Messa è stata offerta dalla grande piazza degli Eroi, accanto al palco svettava la Croce della Missione, simbolo dell’evento, in legno di quercia e rivestita da una lamina bronzea nella quale sono incastonate le reliquie della Santa Croce e quelle dei santi ungheresi.
Papa Francesco ci ha ricordato che “la Croce non è mai di moda” e che “da un lato, c’è la logica di Dio, che è quella dell’amore umile. La via di Dio rifugge da ogni imposizione, ostentazione e trionfalismo, è sempre protesa al bene altrui, fino al sacrificio di sé”. Nella sua omelia ha invitati tutti ad aprirsi “alla novità scandalosa” di Dio, “servo crocifisso” e non “messia potente”. “Il cammino del cristiano – spiega il Papa – non è una rincorsa al successo ma comincia con un passo indietro” e magari davanti ad un “pezzo di pane” spezzato.